Il Notiziario di
Sky & Telescope

Edizione italiana a cura di Mario Farina

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La rivista indispensabile di astronomia

Lunedi 30 novembre

Nettuno

A sinistra: Osservato con telescopi terrestri, Nettuno appare generalmente un puntino verde-blu privo di caratteristiche; osservato dal Telescopio Spaziale Hubble, come in questa immagine dell'agosto 1998, il pianeta presenta delle bande atmosferiche multicolori e delle nubi. Cortesia Lawrence A. Sromovsky (Università del Wisconsin, Madison), NASA e Space Telescope Science Institute.

Chimica organica su Nettuno

Un idrocarburo a vita breve è stato identificato al di sopra degli strati nuvolosi di Nettuno. Questa scoperta potrebbe fornire la soluzione ad un problema che per anni ha fatto dannare i planetologi. Il radicale metilico CH3, è altamente reattivo e quindi difficile da trovare in natura, gli astronomi europei però, utilizzando l'Infrared Space Observatory (ISO) ritengono di aver registrato le emissioni delle sue molecole nell'atmosfera superiore di Nettuno. La presenza del metile potrebbe spiegare la concentrazione, sorprendentemente alta, di etano (C2H6). L'etano si forma solo in presenza della luce solare, che scinde le molecole di metano (CH4) in metile ed idrogeno, i radicali di metile si combinano quindi per formare etano. E allora come può l'abbondanza di etano su Nettuno essere simile a quella di Giove se il pianeta si trova circa 5½ volte piu' lontano dal Sole e quindi molto meno illuminato? La risposta, secondo Bruno Bezard (Osservatorio di Parigi), Paul Romani (NASA/Goddard Space Flight Center) e colleghi, sta nel fatto che le tempeste del pianeta fanno risalire il metano al di sopra della sommità delle nubi, esponendone una quantità maggiore alla flebile luce solare rispetto al caso in cui rimanessero nelle profondità dell'atmosfera. Una simile ipotesi non sarebbe staa presa sul serio prima che il Voyager 2 ed il Telescopio Spaziale Hubble mostrassero che Nettuno è un pianeta dinamico dove si formano, con sorprendente frequenza, sistemi ciclonici particolarmente violenti. Le emissioni infrarosse delle tracce di metile rilevate dall'ISO alle alte altitudini del pianeta, esattamente dove ci si aspettava, lasciano ritenere che le reazioni chimiche necessarie per produrre l'etano avvengano proprio in quella regione dell'atmosfera. Si ritiene che l'etano, una volta formatosi, affondi nella bassa atmosfera dove era stato rilevato in precedenza in concentrazioni stranamente elevate.


Lunedi 30 novembre

Regione di formazione stellare RCW38

A sinistra: (33K JPEG) Nella luce visibile, la regione di formazione stellare RCW38 appare come un'indescrivibile nube di gas e polveri. La radiazione infrarossa però, rivela le stelle al suo interno le stelle appena nate, come possiamo vedere in questa immagine del Very Large Telescope dell'ESO in Cile. Le riprese sono state effettuate alle lunghezze d'onda di 0,9, 1,66 e 2,16 microns; il campo inquadrato è di circa 2 minuti ½ d'arco quadrati, il nord è in alto. Cortesia ESO.

Una splendida immagine dal
Very Large Telescope

Gli astronomi all'European Southern Observatory (ESO) proseguono nelle regolazioni del Very Large Telescope (VLT). Per ora, soltanto uno dei quattro riflettori di 8,2 metri è in funzione , gli altri vedranno la prima luce nel corso dei prossimi due anni (leggete l'articolo di Massimo Tarenghi nel numero di novembre 1998 di Sky & Telescope). La scorsa settimana, gli osservatori dell'ESO hanno presentato una selezione di nuove immagini e spettri dell'Unit Telescope 1 (UT1), come viene denominato il primo dei quattro giganteschi specchi, oltre a dati raccolti da un nuovo strumento per l'infrarosso denominato ISAAC, Infrared Spectrometer And Array Camera. Come già i precedenti risultati, anche questi hanno dimostrato che le prestazioni dell'UT1 sono spettacolari e raggiungono, ed in alcuni casi superano, le aspettative. Le osservazioni con l'UT1 sono andate ben oltre i semplici test e le calibrazioni. Numerosi gruppi di astronomi hanno utilizzano il gigantesco occhio per cercare di affrontare importanti questioni scientifiche tra cui la natura delle galassie ad elevato redshift, la geometria delle lenti gravitazionali e l'origine dei corpi ghiacciati nelle regioni esterne del sistema solare. Per ulteriori notizie su queste ricerche, leggete gli ultimi comunicati stampa dell'ESO e del progetto VLT: PR-19-98 e PR-20-98.


Venerdi 27 novembre

Lo specchio alluminizzato del Subaru

A sinistra: Appena alluminizzato, lo specchio primario di 8,3 metri del Telescopio Subaru emerge dalla sua protezione sulla cima del Mauna Kea alle Hawaii. Cortesia Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone.

Un altro passo avanti per il Subaru

Il Telescopio giapponese Subaru ha compiuto un altro passo avanti verso la sua prima luce quando, all'inizio di questo mese, il suo specchio primario di 8,3 metri è stato alluminizzato con successo. La gigantesca ottica è arrivata sulla sommità del Mauna Kea, alle Hawaii, il 5 novembre ed è stata immediatamente trasferita in una enorme camera a vuoto dove gli è stata depositata una sottilissima pellicola di alluminio altamente riflettente sulla superficie concava. L'otto novembre, il direttore del telescopio Norio Kaifu ha prontamente dichiarato che l'operazione un successo. Secondo i piani, il nuovo telescopio adesso dovrà essere installato nella sua cella e questa, a sua volta, verrà posta nella struttura del telescopio nel periodo che va dall'inizio alla metà di dicembre. La "prima luce" è prevista alla fine di gennaio.


Venerdi 27 novembre

La cometa LINEAR

A sinistra: Questa immagine CCD di Takuo Kojima è stata realizzata con un riflettore di 25 cm f/6 e ci mostra la cometa C/1998 U5 (LINEAR) durante l'outburst del 9 novembre. In quel momento, la sua luminosità era della magnitudine 10 e si trovava nella costellazione dell'Auriga muovendosi in direzione di Perseo.

Aggiornamento sulla cometa LINEAR

La cometa C/1998 U5 (LINEAR) continua il suo inaspettato spettacolo. Scoperta alla fine di ottobre dal Lincoln Laboratory Near Earth Asteroid Research (LINEAR) Team del MIT (Massachussets Institute of Technology) ed identificata in seguito come cometa da Frank Shelly dello stesso team, era previsto che non superasse la magnitudine 10,5. Con sorpresa di tutti invece, la cometa ha subito un repentino aumento di luminosità (outburst) nella seconda settimana di novembre che l'ha posta alla portata dei piccoli telescopi e dei binocoli. Il collaboratore di Sky & Telescope e veterano dell'osservazione cometaria John Bortle, la notte del 13 novembre ne ha stimato la luminosità in 8,2 magnitudini e misurato il diametro della chioma in 9 minuti d'arco. Questi valori fanno della LINEAR la cometa piu' luminosa del cielo, poco più della Giacobini-Zinner.

Ecco le posizioni per la prossima settimana alle ore 0:00 Tempo Universale (coordinate riferite al 2000):


Cometa LINEAR (C/1998 U5) Data A.R. Dec. 28 nov 22h 22.0m +42° 02' 29 nov 22h 14.6m +40° 19' 30 nov 22h 08.0m +38° 43' 01 dic 22h 02.3m +37° 13' 02 dic 21h 57.3m +35° 49' 03 dic 21h 52.8m +34° 31' 04 dic 21h 48.8m +33° 18'
Per vedere una carta celeste con la posizione della cometa, consultate la pagina sulla cometa LINEAR.


Mercoledi 25 novembre

Deep Space 1

A sinistra: La Deep Space 1 è la prima sonda NASA della serie New Millennium. Realizzata per testare una vasta serie di nuove tecnologie, la sonda viaggerà verso un asteroide e due comete (e non verso la Nebulosa di Orione come si vede nel disegno). Cortesia NASA/JPL/Caltech.

Motore a ioni avanti tutta

Dopo una lenta partenza, la Deep Space 1 della NASA viaggia finalmente a tutta velocità. La DS 1, lanciata il 24 ottobre, è la prima sonda ad utilizzare come propulsore principale un fascio di ioni di xeno accellerati elettricamente. L'intenzione è quella di usare questa "motore a ioni" per modificarne l'orbita intorno al Sole per un fly-by dell'asteroide ad elevata inclinazione 1992 KD, nel luglio prossimo. Nel corso del primo tentativo del 10 novembre, il motore si è spento dopo soli 4½ minuti. I tecnici sospettano che l'interruzione sia avvenuta a causa di un contaminazione avvenuta tra due elementi ad alta tensione che li ha fatti bruciare. Il motore è stato fatto ripartire il 24 novembre alle 23:53 TU e lentamente sta viaggiando nel buio. Oggi, i controllori di volo hanno inviato il comando per aumentare la spinta. Il motore verrà lasciato andare sino al fine settimana.


Martedi 24 novembre

Curva della velocità radiale di Gliese 86

A sinistra: (24K JPEG) La misura della velocità radiale (lungo la nostra linea di vista) della stella binaria Gliese 86 rivela una variazione regolare ogni 15,83 giorni. Questo moto riflesso implica la presenza di un pianeta di massa pari ad almeno 4,9 volte quella di Giove. Cortesia European Southern Observatory.

Scoperto un pianeta extrasolare in un sistema binario.

Presso l'European Southern Observatory (ESO), degli astronomi svizzeri hanno annunciato oggi la loro scoperta di un pianeta extrasolare in orbita intorno ad una stella binaria. Il nuovo telescopio di 1,2 metri Leonard Euler, costruito proprio per cercare pianeti intorno ad altre stelle, ha scoperto le tracce di un compagno intorno a Gliese 86 (HD 13445), una stella a circa 35 anni di distanza nella costellazione di Eridano. L'astro, una nana di 6° magnitudine con una massa pari a 0,8 soli, è essa stessa una binaria a lungo periodo. Il telescopio è servito agli astronomi per registrare i cambiamenti della velocità radiale della stella principale dai quali hanno dedotto un periodo di 15,83 giorni. I loro dati corrispondono a quelli di un pianeta di massa pari ad almeno 5 pianeti come Giove con un'orbita circolare che ha un raggio di almeno 16,5 milioni di chilometri. L'Euler Telescope verrà usato per cercare pianeti intorno a 1.000 stelle vicine.


Lunedi 23 novembre

Hubble Deep Field South

A sinistra: (37K JPEG) Questo dettaglio dell'Hubble Deep Field South rivela centinaia di galassie deboli mai viste in precedenza. Il blu indica le emissioni di stelle giovani e calde. Il rosso potrebbe indicare la presenza di stelle vecchie o la luce di stelle diffusa dalla polvere o spostata verso il rosso dall'espansione dell'universo. Cortesia Robert Williams (STScI), HDF-S Team e NASA. © 1998 Association of Universities for Research in Astronomy, Inc.

In profondità nel cuore del Tucano

Oggi, gli astronomi dello Space Telescope Science Institute hanno svelato i risultati della seconda sessione della maratona osservativa, nota come Hubble Deep Field South. La prima, la famosa Hubble Deep Field durata 10 giorni, era stata effettuata nel 1995 ed era frutto di una serie di esposizioni puntate in una zona di cielo della costellazione dell'orsa Maggiore ritenuta priva di oggetti. Effettuata con la Wide Field and Planetary Camera 2 (WFPC2) del Telescopio Spaziale Hubble, portò alla scoperta di oltre 3.000 oggetti, alcuni dei quali deboli sino alla 30° magnitudine. Nell'ottobre 1998, Hubble ha utilizzato tre strumenti in tandem puntati alla costellazione circumpolare meridionale del Tucano. La WFPC2 ha osservato il cielo in diverse bande del visibile e nell'ultravioletto vicino, catturando la luce di migliaia di deboli galassie. Lo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) è stato diretto verso un quasar di 17° magnitudine ed il NICMOS (Near-Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer) su tre piccole zone del cielo vicino. L'immagine composita del risultato di questa osservazione di 10 giorni è un'immagine ugualmente piena di oggetti, alla quale si dedicheranno adesso gli astronomi per studiarla in dettaglio.


Venerdi 20 novembre

La cometa LINEAR

A sinistra: Questa immagine CCD di Takuo Kojima è stata realizzata con un riflettore di 25 cm f/6 e ci mostra la cometa C/1998 U5 (LINEAR) durante l'outburst del 9 novembre. In quel momento, la sua luminosità era della magnitudine 10 e si trovava nella costellazione dell'Auriga muovendosi in direzione di Perseo.

La sorprendente cometa LINEAR

Sebbene sia lontano dall'essere un'altra Hale-Bopp o una Hyakutake, la cometa C/1998 U5 (LINEAR) darà comunque spettacolo. Scoperta alla fine di ottobre dal Lincoln Laboratory Near Earth Asteroid Research (LINEAR) Team del MIT (Massachussets Institute of Technology) ed identificata in seguito come cometa da Frank Shelly dello stesso team, era previsto che non superasse la magnitudine 10,5. Con sorpresa di tutti invece, la cometa ha subito un repentino aumento di luminosità (outburst) nella seconda settimana di novembre che l'ha posta alla portata dei piccoli telescopi e dei binocoli. Il collaboratore di Sky & Telescope e veterano dell'osservazione cometaria John Bortle, la notte del 13 novembre ne ha stimato la luminosità in 8,2 magnitudini e misurato il diametro della chioma in 9 minuti d'arco. Questi valori fanno della LINEAR la cometa piu' luminosa del cielo, poco più della Giacobini-Zinner. Al momento, la cometa oscilla ancora tra le magnitudini 8,2 ed 8,5. Dalla periferia di Boston, zona ad elevato inquinamento luminoso, la cometa era visibile come una chiara, anche se indistinta, macchia di luce; la coda non era osservabile.

Ecco le posizioni per la prossima settimana alle ore 0:00 Tempo Universale (coordinate riferite al 2000):

Cometa LINEAR (C/1998 U5) Data A.R. Dec. 21 novembre 00h 03m +55.9° 22 novembre 23h 41m +54.0° 23 novembre 23h 22m +51.9° 24 novembre 23h 06m +49.8° 25 novembre 22h 52m +47.7° 26 novembre 22h 41m +45.8° 27 novembre 22h 31m +43.8° 28 novembre 22h 22m +42.0°
Per vedere una carta celeste con la posizione della cometa, consultate la nuova pagina sulla cometa LINEAR.


Giovedi 19 novembre

Mappa gravitazionale di Chicxulub

A sinistra: Per quasi un decennio, i geologi sono stati impegnati nella ricerca del cratere che si sarebbe formato nel momento in cui un gigantesco meteorite colpì la Terra 65 milioni di anni fa, alla fine del periodo Cretaceo. Basandosi sui campioni di sedimenti raccolti nei dintorni delle isole caraibiche, l'area di ricerca dell'impatto e' stata ristretta all'America Centrale. Nel 1990 venne scoperta un'enorme struttura circolare, del diametro stimato in 177 chilometri sotto la città costiera di Chicxulub, nella parte settentrionale della penisola dello Yucatan, nel Messico. Il cratere Chicxulub, visibile in questa immagine tridimensionale in falsi colori basata sulle misure della forza di gravità, è la prova che si tratta del cratere ricercato da tempo. Cortesia Virgil L. Sharpton.

Un frammento del killer dei dinosauri

Un geochimico dell'Universita' della California potrebbe aver scoperto un frammento dell'oggetto che gli scienziati ritengono essere il responsabile dell'estinzione del 70 per cento delle specie viventi sulla Terra, 65 milioni di anni fa. Frank T. Kyte scrive, nel nuovo numenro della rivista Nature, di un meteorite fossile di 2,5 millimetri di diametro estratto dall'argilla sul fondo dell'Oceano Pacifico. Trovato tra i sedimenti risalenti al periodo Cretaceo e Terziario, Kyte sostiene che il ciotolo sia un pezzo dell'asteroide che colpì la penisola dello Yucatan. Le sue analisi hanno rivelato che il frammento potrebbe benissimo aver avuto origine da una condrite carbonacea e non da polvere interplanetaria o materiale cometario.


Mercoledi 18 novembre

Leonide nel Cane Maggiore

A sinistra: All'inizio della settimana, l'astrofilo Jeff Medkeff dell'Arizona, ha realizzato l'immagine di questa Leonide che taglia il cielo nella costellazione del Cane Maggiore. La fotografia è stata realizzata con un obiettivo di 50 millimetri f/1,8 e pellicola Fujicolor Superia X-Tra 800; la sua macchina fotografica Canon FT ha inseguito su una montatura equatoriale. Visitate ilsuo sito Web per vedere altre immagini. © 1998 Jeff Medkeff.

Dopo il passaggio delle Leonidi

Sembra che il picco delle Leonidi sia arrivato in anticipo. Previsto inizialmente alle 19:43 Tempo Universale del 17 novembre, quando l'orbita terrestre avrebbe attraversato l'orbita della cometa 55P/Tempel-Tuttle, sembra che il massimo sia stato raggiunto 15 ore prima. Gli osservatori europei potrebbero aver assistito allo spettacolo migliore, con una meteora ogni pochi secondi o, addirittura, più meteore nello stesso istante. Secondo i rapporti inviati dagli osservatori dislocati negli Stati Uniti, la notte del 16-17 lo sciame non è stato deludente ma il tasso orario è stato chiaramente inferiore a quello della notte precedente (Ciò nonostante, la presenza di nubi sopra Cambridge, Massachusetts, sede di Sky & Telescope in ENTRAMBE le notti ci ha seccato molto). Non è stato segnalato alcun danno ai satelliti in orbita.

Volevate più meteore? Se non volete aspettare il prossimo giro delle Leonidi, il prossimo sciame importante è quello delle Geminidi del mese prossimo; per maggiori informazioni, consultate il numero di dicembre di Sky & Telescope.


Lunedi 16 novembre

Leonidi '98!

I rapporti sulle meteore dello sciame meteorico delle Leonidi nella notte del 16-17 novembre stanno arrivando a Sky & Telescope dagli osservatori di tutto il mondo, dalla Giordania alla Scozia sino agli Stati Uniti, tutti soddisfatti con l'eccezione di chi ha avuto il cielo coperto dalle nubi. Parlano di almeno una meteora al minuto, in alcuni casi anche di 100 meteore all'ora. La maggior parte delle quali estremamente luminose.


Martedi 17 novembre

A sinistra: L'interpretazione dello sciame meteorico delle Leonidi dell'artista Shigemi Numazawa. Pur viaggiando parallele, le meteore sembrano irradiarsi da un punto nella costellazione del Leone. Da notare l'aterismo poco sopra al centro. Assomiglia ad un punto interrogativo e rappresenta la criniera del Leone. © 1998 Shigemi Numazawa, Japan Planetarium Laboratory.

Le Leonidi sono qui!

Le Leonidi sono arrivate. Gli osservatori stanno già inviando i loro rapporti osservativi della notte del 15-16 novembre. Se il tasso di caduta sembra lontano da una vera e propria "tempesta", le Leonidi che sono state osservate sono state molto spettacolari. Il veterano dell'osservazione George Zay ci ha riferito di aver assistito, lunedi mattina, "alla miglior pioggia meteorica che abbia mai visto". Da Descanso nella contea di San Diego, in California, Zay e Robert Lunsford hanno osservato due dozzine di luminose meteore (di magnitudine inferiore alla -3). Diverse meteore più luminose della magnitudine -7 hanno lasciato scie di gas ionizzati che sono durate per quasi due minuti. Due oggetti enormi hanno lasciato scie che sono durate per quasi 5 ed 8 minuti. Un resoconto simile ci è arrivato dalle Hawaii, dove Stephen James O'Meara, redattore di Sky & Telescope ha registrato, 35 minuti prima dell'alba, 34 Leonidi. Di queste, ci ha spiegato, 30 erano estrmamente luminose, "ed un quinto lo erano al punto da illluminare il cielo come fulmini e produrre delle ombre".


All'orizzonte...
Brevi notizie astronomiche ed astronautiche

Satellite astronomico attende il lancio
Il lancio del Submillimeter Wave Astronomy Satellite della NASA è previsto alle 2:40 TU del 3 dicembre dalla Vandenberg Air Force Base, in California. Lo SWAS verrà spinto in orbita da un razzo Pegasus-XL agganciato all'ala di un jet L-1011.


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