In astronomia, come in tutte le scienze, è possibile rilevare un corpo in due modi: osservandolo direttamente o vedendo gli effetti che ha su un altro, più facilmente osservabile.
Da sempre è noto che nel cielo notturno ci sono cose che non possiamo osservare direttamente. Quando gli astronomi utilizzano i telescopi o i radiotelescopi, possono osservare solo quegli oggetti che emettono luce o onde radio. Non tutta la materia dell'universo si comporta così: per esempio, non siamo in grado di osservare pianeti come il nostro, poiché sono troppo deboli da vedere.
Se consideriamo però tutta la massa dei pianeti del sistema solare, raggiungiamo un valore che rappresenta solo l'uno per cento della massa del Sole. Preoccuparsi quindi di questo tipo di materia, non è di grande aiuto.
Negli anni trenta, due ricercatori, Zwicky e Smith esaminarono entrambi due ammassi relativamente vicini, quello della Chioma di Berenice e quello della Vergine, osservando singolarmente le galassie che componevano l'ammasso e le loro velocità nell'ammasso stesso. Quelle che rilevarono erano di un fattore da dieci a cento volte superiori al previsto.
Ma questo che significa ? Bene, in un gruppo di galassie come quello che costituisce un ammasso, l'unica forza importante che agisce tra le galassie stesse è la gravità, è la spinta che ogni galassia fornisce alle altre che porta all'incremento della loro velocità. Il paradosso veniva dal fatto che alle velocità osservate, secondo le classiche leggi della meccanica celeste, gli ammassi dovevano essersi dispersi nello spazio da tempo !
Le teneva legate, nonostante le elevate velocità, la forza gravitazionale apportata dalla presenza di una massa non rilevabile direttamente.
Le velocità possono indicare la massa totale dell'ammasso in due modi: il primo è semplice, maggiore la massa dell'ammasso, più intense sono le forze che agiscono su ciascuna galassia, che le accellerano a velocità superiori.
Sebbene in seguito sia stata considerata una prova evidente, all'inizio non fu così, il problema è che è possibile che osservazioni di questo tipo siano sensibilmente errate. La causa principale è la "contaminazione".
Quando si osserva un oggetto vasto come un ammasso di galassie, sebbene le velocità sembrino elevate, in realtà non lo sono rapportate alla vastità dell'ammasso. Così, sebbene osservare l'ammasso per diversi anni ci dia la possibilità di ottenere un'immagine "viva" dell'ammasso, attualmente non ci è possibile osservare le galassie girarsi intorno come nel I° Esperimento.
È possibile quindi che una galassia particolarmente veloce stia lasciando l'ammasso ma, allo stesso modo potrebbe anche essere che la galassia in questione non abbia mai fatto parte dell'ammasso e che lo stia solo "attraversando". Anche la possibilità che alcune galassie non appartengano all'ammasso ma appartengano allo "sfondo" del cielo o si trovino lungo linea di vista che ci separa dall'ammasso non è improbabile: anche in questi casi, i dati relativi alla velocità sarebbero chiaramente falsati.
| Torna all' Indice | La prova decisiva |
01/11/96 by MF