Come la maggior parte degli oggetti celesti, anche le galassie sono contraddistinte da numeri di catalogo, solo un numero esiguo è talmente noto o particolare da guadagnarsi un nome proprio (si pensi alla galassia Andromeda, alla Vortice o alla Antenne). La medesima galassia può appartenere a cataloghi differenti ed avere quindi più di un identificativo. Quelli a cui si fa più spesso riferimento sono:
La maggior parte delle pubblicazioni cartacee relative agli originali di questi cataloghi erano sia poco chiare (appartenevano a catalogazioni proprie degli osservatori) o difficilmente stampabili (l'NGC e L'IC erano un'eccezione). Chi fa uso di un Pc può consultare le versioni aggiornate di questi e molti altri su Cd-rom (dall'Astronomical Data Center del Goddard Space Flight Center della NASA all'Almageste Package dell'Astronomic Society of the Pacific per finire al recente RealSky dalla Digitized Palomar Sky Survey).
Questo tipo di accessibilità, senza cioé la necessità di possedere una biblioteca astronomica professionale ha reso fattibile lo sviluppo di molteplici ed avanzati programmi osservativi a più livelli e soprattutto in quello amatoriale.
Da rilevare che i valori della luminosità superficiale/flusso/lunghezza d'onda vanno riferiti al catalogo o allo studio a cui appartengono. Malin 1, per esempio, nonostante sia grande e luminosa, è stata a lungo dimenticata per l'eccessiva estensione.
I ricercatori sanno che i cataloghi galattici sono dominati da quegli oggetti che sono facilmente osservabili sullo sfondo del cielo. Il censimento extragalattico che racchiudono quindi, potrebbe escludere una quota di oggetti non irrilevante.
La diffusione a tutti i livelli dell'utilizzo delle reti telematiche ha reso possibile, soprattutto a chi ha accesso ad Internet, la consultazione di immensi database, archivi e cataloghi on-line.
Ecco i principali:
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01/05/97 by Mario Farina (Mario.F@mclink.it)