Cometa


Le comete, queste solitarie vagabonde dello spazio attratte dal Sole come falene dalle luci notturne, sono nate contemporaneamente al nostro sistema solare circa quattro miliardi e mezzo di anni fa ma, al contrario dei pianeti, gli antichi ghiacci ed il pulviscolo delle comete da allora sono rimasti immuati.

Sono quindi delle finestre sul passato attraverso le quali possiamo guardare al momento in cui tutto ha avuto inizio.

Disegno satirico Disegno satirico del 1857 sulla paura delle comete.

Le comete sono legate alla nostra storia ed alle nostre leggende, per secoli sono state temute perché giudicate di cattivo auspicio e portatrici di disgrazie. Il loro passagio era accolto con superstiziosa preoccupazione ma, mentre molti temevano queste misteriose striscie luminose che fendevano il cielo notturno altri, non accecati dalla superstizione, le ritenevano parte della natura che stavano cercando di comprendere.

Tra questi un astronomo inglese, Edmund Halley. Non soltanto identificò la grande cometa del 1682 e ne calcolò l'orbita, ma riuscì a capire che era già stata osservata varie volte in passato e che in seguito sarebbe stato possibile ammirarla ogni 76 anni.

Per questa sua previsione Halley venne deriso ma il successivo passaggio della cometa ne convalidò l'intuizione. Quando la cometa di Halley, come è ormai chiamata tornò nel 1910, milioni di persone rimasero affascinati dalla sua apparizione. La più grande delle comete venne allora studiata intensamente dagli scienziati.

La prima fotografia della cometa di Halley è del 1910. Cortesia American Astronomical Society of the Pacific.

Le nostre conoscenze riguardo alle comete vengono dalle osservazioni eseguite da Terra o dallo spazio e dagli studi ravvicinati compiuti da diverse sonde nel corso dell'ultimo passaggio della cometa di Halley nel 1986.

All'interno delle comete si trova un nucleo di forma irregolare che ha pressapoco le dimensioni di una montagna terrestre, costituito da ghiacci e pulviscolo. Intorno al nucleo si trova la chioma, una nube di gas e polveri che si forma a seguito dell'evaporazione del nucleo causata dal calore del Sole.

Le componenti di una cometa

La parte della porzione visibile (per via della diffusione della luce solare e della fluorescenza dei gas) della chioma, che si estende in direzione opposta al Sole formando la coda, è la caratteristica più nota di una cometa. Si forma lentamente, ed aumenta con l'incremento dell'energia del Sole che arriva a sfiorare la cometa in avvicinamento, proiettandola nello spazio per milioni di chilometri.

Molte nuove comete continuano a varcare le soglie del sistema solare, molte altre scompaiono, ma da dove provengono?

Se ci allontanassimo dal Sole fino al momento in cui i pianeti scomparissero nel buio dello spazio e ci spingessimo fino al punto in cui anche il Sole stesso ci apparisse come uno dei tanti puntini luminosi sparsi nel firmamento, potremmo scorgere una sottile nube di materia che circonda l'intero sistema solare:

Nube di Oort-Öpik

sono le comete primordiali, miliardi di sfere di ghiaccio il cui diametro non supera qualche decina di chilometri. Sono qui, immutate, dai tempi della formazione del sistema solare che avvolgono con un enorme guscio, chiamato Nube di Oort dal nome dell'olandese Jan Oort che elaborò l'idea di Öpik sulla sua esistenza, alla distanza di 2,5-3 anni luce.

Nel 1950, l'astronomo Fred L. Whipple propose un modello di cometa-tipo, quello della "palla di neve sporca" che coincide con i dati delle attuali osservazioni.

Il nucleo cometario ha pressapoco le dimensioni di una montagna terrestre e, quando si avvicina al Sole, il calore ne vaporizza il ghiaccio producendo una nube di gas denominata chioma. Quando questa inizia a disintegrarsi, produce anche una traccia di polveri o coda lungo l'orbita ed una coda di ioni o gas in direzione opposta al Sole.

Chiome e code possono avere dimensioni e lunghezze di milioni di chilometri.

Si ritiene che esistano letteralmente miliardi di comete nel nostro sistema solare oltre l'orbita di Nettuno e Plutone, ma solo poche arrivano così vicine o sono così luminose da poter essere osservate facilmente con binoccoli o piccoli telescopi.


by M.F. - (Mario.F@mclink.it)