La calda stella centrale, O Herschel 36 (in alto a sinistra), è la sorgente principale della radiazione ionizzante nella parte più luminosa della nebulosa, nota come la Clessidra. Altre stelle calde, presenti anch'esse nella regione, ionizzato l'estesa nebulosità. La radiazione ionizzante induce la fotoevaporazione della superficie delle nubi (la foschia bluastra nella parte superiore destra dell'immagine) e porta via i violenti venti stellari che lacerano le fredde nubi.
Analogamente a quegli spettacolari fenomeni terrestri che sono i tornado, la grande differenza di temperatura tra la superfice calda ed il freddo intenso all'interno delle nubi, associato alla pressione della luce stellare, può produrre forti moti orizzontali che piegano le nubi stesse dandogli l'aspetto di un tornado. Le forme spiraleggianti lasciano credere che le nubi stiano "torcendosi", ma saranno necessaria ulteriori future osservazioni, forse con risoluzione spettroscopica della prossima generazione di strumenti di Hubble, lo Space Telescope Imaging Spectrograph (STIS) o del Near Infrared Camera and Multi-Object Spectrometer (NICMOS), per misurare le velocità con sufficiente precisione.
Questa immagine rivela anche una notevole varietà di strutture in piccola scala nel mezzo interstellare, piccole nubi scure chiamate globuli di Bok, onde d'urto intorno alle stelle, anelli, noduli e getti.
La Nebulosa Laguna e le nebulose in altre galassie sono regioni dove nuove stelle stanno nascendo dalle polverose nubi molecolari. Sono questi i "laboratori spaziali" dove gli astronomi studiano come si formano le stelle e l'interazione tra le stelle stesse ed i gas circostanti. Studiando i ricchi dati dell'HST, gli astronomi potranno comprendere meglio come si formano le stelle nelle nebulose.
Queste immagini a colori sono frutto della combinazione di singole esposizioni prese in luglio e settembre 1995 con la Wide Field and Planetary Camera 2 (WFPC2) attraverso tre filtri a banda stretta (luce rossa -- atomi di zolfo ionizzati, luce blu, ossigeno ionizzato due volte, luce verde, idrogeno ionizzato).
Questo lavoro è basato sulle pubbliche informazioni estratte dall'archivio dell'HST, filtrate, calibrate e combinate da Adeline Caulet (Space Telescope European Coordinating Facility, European Space Agency). I dati sono raccolti come parte del programma scientifico dell'HST dal WFPC2 Science Team.
Credit: A. Caulet (ST-ECF, ESA) e NASA