M15GC.gif [187k] L'occhio di Hubble nel cuore del più denso ammasso conosciuto

Questo mosaico dell'ammasso globulare M15 contiene oltre 30.000 stelle. Il Telescopio Spaziale Hubble ha studiato il nucleo di M15, il più denso ammasso della nostra galassia per cercare le prove della presenza di un buco nero massivo o di un altro fenomeno rilevante: un "nucleo collassato" guidfato all'intensa forza gravitazionale esercitata dalla presenza di un così elevato numero di stelle in un volume ristretto di spazio.

L'immagine grande presenta la parte centrale di M15, fotografata con la Wide Field Planetary Camera 2 di Hubble e misura circa 28 anni luce. Il centro dell'ammasso è in alto a destra, nella parte dell'immagine ad alta risoluzione. Quest'ultima è un ingrandimento della regione più interna e misura 1,6 anni luce. Per ottenerla sono state assemblate delle immagini nell'ultravioletto, nel blu e nella luce visibile cosicché i colori risultanti corrispondono alle temperature superficiali delle stelle in M15. Quelle calde appaiono blu, quelle più fredde sono color arancione-rossastro.

La densità delle stelle aumenta in ogni direzione avvicinandosi al centro dell'ammasso, segnato da una croce verde. Attente analisi sulla distribuzione degli astri suggerisce che, in qualche momento nel lontano passato, questi convergevano verso il centro di M15, come api che sciamano verso l'alveare. Questa corsa verso il collasso, ipotizzata a lungo dai ricercatori ma mai osservata con un simile dettaglio, potrebbe essere durata pochi milioni di anni, un lampo nella vita dell'ammasso che esiste da 12 miliardi di anni. Una lettura precisa delle velocità con cui si muovono le stelle rivelerebbe se la densità è così alta non per la presenza di un oggetto massiccio ma semplicemente per la mutua attrazione delle stelle stesse. Queste infatti, in presenza di un oggetto diverse migliaia di volte più massivo del nostro Sole, orbiterebbero con una velocità molto elevata. Queste misurazioni richiedono molto tempo ma con Hubble è possibile eseguirle.

Le immagini sono state prese nell'aprile 1994 e pubblicate nel numero di gennaio 1996 dell'Astronomical Journal. Della ricerca fanno parte Puragra Guhathakurta (UCO/Lick Observatory, UC Santa Cruz), Brian Yanny (Fermi National Accelerator Laboratory), Donald Schneider (Pennsylvania State University) e John Bahcall (Institute for Advanced Study).

Credit: P. Guhathakurta (UCO/Lick Observatory, UC Santa Cruz), B. Yanny (Fermi National Accelerator Lab), D. Schneider (Pennsylvania State Univ.), J. Bahcall (Inst. for Advanced Study) e NASA.


L'immagine dell'HST è disponibile anche ad alta risoluzione:
Alta ris. jpeg: 95-06.jpg [602k]; Bassa ris. jpeg: M15GC.jpg [84k].
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    Hartmut Frommert (spider@seds.org)
    Edizione italiana a cura di Mario Farina (Mario.F@mclink.it)

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