
La stella, nota come Gliese 229B (GL229B) e' la piccola compagna di un sistema binario il cui componente principale e' la stella rossa Gliese 229, situata a 18 anni luce di distanza dalla terra nella costellazione della Lepre (Lepus).
Con una massa stimata pari a 20-50 volte quella di Giove, e' un oggetto troppo caldo e massiccio per essere considerato un pianeta ma anche troppo freddo e piccolo per appartenere alla categoria delle stelle vere e proprie. Almeno 250.000 volte piu' scura del sole, e' l'oggetto piu' debole che sia mai stato osservato orbitare intorno ad una stella.
"E' la prima volta che osserviamo un oggetto al di fuori del sistema solare, che possiede uno spettro incredibilmente simile a quello di un pianeta gassoso gigantesco" dichiara Shrinivas Kulkarni, un membro del Caltech "e' simile a Giove" prosegue, "tuttavia ha le caratteristiche di una nana bruna".
Le osservazioni spettroscopiche, ottenute con il telescopio Hale di 5 m, mostrano che la nana bruna ha una delle caratteristiche che contraddistinguono Giove : l'abbondanza di metano. Il metano non e' stato rilevato nelle stelle ordinarie, ma e' presente su Giove e gli altri giganti gassosi del sistema solare.
I dati ottenuti da Hubble invece, evidenziano la presenza di un oggetto scuro e freddo ( con una temperatura non superiore ai 700-800 gradi C ) e con una massa piu' piccola di quanto previsto dalle teorie che prevedono l'esistenza delle nane brune, che e' pari all'otto per cento della massa del sole.
Le nane brune sono una categoria di oggetti ricercata da molto tempo, che si formano con gli stessi processi che portano alla nascita delle normali stelle, cioe' dalla condensazione di nubi di idrogeno e polveri senza pero' riuscire ad accumulare materia sufficiente a generare le altissime temperature necessarie al sostentamento delle reazioni nucleari, il meccanismo che fa brillare le stelle.
Come Giove quindi, per via dell'enorme contrazione gravitazionale, le nane brune irradiano energia termica. A conferma di cio' infatti Gliese 228B ha un'atmosfera chimicamente molto simile a quella del gigante del sistema solare.
La scoperta e' un importante passo in avanti nella ricerca di sistemi planetari al di fuori del sistema solare, poiche' aiuta gli astronomi a definire meglio la linea di confine tra i pianeti massivi come Giove e le nane brune che orbitano intorno ad altre stelle.
Gli astronomi del Caltech Kulkarni, T.Nakajima. K.Matthews e B.Oppenheimer e quelli della J.H. University S.Durance e D.Golimowsky, scoprirono per primi quest'oggetto nell'Ottobre 1994 utilizzando un dispositivo per l'acquisizione delle immagini molto preciso chiamato Adaptive Optics Chronograph, ideato e costruito alla J.H.U. ma sono state necessarie successive osservazioni compiute un anno dopo per confermare l'esistenza della compagna di Gliese 229.
Lo stesso gruppo, insieme a C.Burrows dello Space Telescope Science Institute, utilizzando la Wide Field & Planetary Camera 2 ha compiuto un'altra osservazione il 17 Novembre di quest'anno ed un'altra seguira' tra sei mesi per poter valutare con precisione la distanza tra le due compagne.
Gli astronomi ritengono che le nane brune si sviluppino come stelle compagne nei sistemi binari durante i normali processi di formazione stellare "Tutte le osservazioni corrispondono a cio' che predice la teoria delle nane brune" dice Durrant. Peraltro, gli astronomi restano cauti e non scartano l'ipotesi che possa trattarsi di un "super pianeta" formatosi esternamente al disco di gas originario.
L'orbita di GL229B potrebbe inoltre fornire indizi sulla sua origine: se l'orbita fosse circolare o quasi, potrebbe essersi formata esternamente al disco di polvere progenitore delle stella principale ed attirata nei pressi in un secondo momento; se fosse parte di un vero e proprio sistema binario, dovrebbe invece essere ellittica, come quella di buona parte delle compagne in questo tipo di oggetti. Tuttavia, a causa della lentissima velocita' orbitale come i primi dati sembrano far supporre, occorreranno diversi decenni per poterla tracciare con sufficiente accuratezza.
Gli scienziati da trent'anni sono alla ricerca di questi oggetti, la scarsita' dei risultati e' dovuta in buona parte al fatto che piu' una nana bruna invecchia, piu' diventa debole, fredda e piu' difficile da osservare. Una delle strategie piu' importanti utilizzate e' quella di osservare stelle non piu' vecchie di un miliardo di anni. Nakajima del Caltech, spiega che, sebbene molto piu' deboli di qualunque altra stella, le nane brune di quest'eta' sono ancora sufficientemente luminose per poter essere rilevate.
"Un'altra ragione e' che le tecnologie utilizzate per l'osservazione, non erano all'altezza del compito affidatogli" dice Golimowsky. Con l'avvento di sensori piu' sofisticati e delle ottiche adattive, oggi e' possibile disporre degli strumenti necessari per la ricerca di oggetti piccoli e deboli in prossimita' delle stelle.
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Osservazioni precedenti di nane brune
Fonte: STSci

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30/11/95 by MF