
Nella ricerca di altri sistemi planetari infatti, gli astronomi si sono imbattuti in oggetti a cavallo dell'incerto confine tra stelle e pianeti e la cui natura sembra contraddire il comune buonsenso, come i sistemi planetari che accompagnano i resti come le cosidette stelle a neutroni.
La luminosita' , la temperatura, il colore a la durata della vita di una stella sono determinati dalla sua massa iniziale. Il nostro sole e' una tipica stella a meta' della sua vita stimata in dieci miliardi di anni. Ma le stelle possono avere una massa 100 volte piu' grande o fino ad 1/10 piu' piccola di quella del nostro astro.
Una ricerca condotta con lo Space Telescope ci dice che buona parte delle stelle nella nostra galassia hanno una massa pari ad 1/5 di quella solare.
Dopo una nascita "turbolenta", conducono generalmente una vita tranquilla e solo verso la fine dell'esistenza, le profonde modificazioni all'interno del nucleo, possono portare ad eventi drammatici: alcune possono espellere gli strati piu' esterni e diventare pulsar, altre collassano fino a diventare nane bianche, oggetti delle dimensioni di un pianeta ma con densita' elevatissima poiche' non hanno perso che una frazione della massa originaria, quelle estremamente massive subuscono un catasctrofico collasso del nucleo ed esplodono come supernovae. Buchi neri e stelle di neutroni, sono i resti densissimi e con un intenso campo gravitazionale, di supernovae che hanno conservato, nonostante l'enorme perdita di materia dovuta all'esplosione, almeno 1,5 masse solari equivalenti concentrate in un'area di pochi chilometri.
Almeno meta' delle stelle della nostra, e presumibilmente delle altre, ha una compagna. Sono chiamati "sistemi binari" ed un'eventuale differenza nell'eta' dei componenti puo' portare a profonde modifiche nell'evoluzione del sistema sia nel suo complesso sia in quello delle singole stelle. Se le due componenti sono molto vicine, i gas e la materia fluiranno da una all'altra causando delle esplosioni di novae.
Novae e supernovae rappresentano una parte importante nel ciclo di rinascita e rinnovo delle stelle nell'universo. Gli elementi piu' pesanti sono prodotti nei nuclei delle stelle e durante le esplosioni di supernovae, una volta che sono eiettati nello spazio , serviranno da mattoni per la formazione di nuove generazioni di stelle e pianeti.
In una definizione semplice, un pianeta e' un corpo che non emette luce propria e che ruota intorno ad una stella, con una massa che mediamente e' una piccola frazione della massa della stella.
Si formano dai dischi di gas e polveri che circondano le stelle nei primi stadi della loro evoluzione. Questi "dischi protoplanetari" sono stati osservati anche recentemente intorno a stelle giovani, sia nell'ottico che nell'infrarosso.
I pianeti che orbitano nel nostro sistema solare, rappresentano cio' che resta del disco protoplanetario che circondava il sole..
L'aggregazione continua di particelle di polvere, similmente alle palle di neve che rotolando crescono di dimensioni, ha portato alla formazione nel sistema solare di otto corpi principali a centinaia di milioni di chilometri di distanza ( si ritiene che Plutone, il nono pianeta, abbia avuto una storia evolutiva differente ). La massa e la composione di un pianeta, sono determinati dalla posizione in cui si e' formato nel disco. Nel caso del sistema solare, i pianeti piu' massivi sono i piu' lontani dal sole, ma sempre entro il limite varcato il quale e' impossibile, a causa della lentezza del periodo orbitale e quindi delle collisioni reciproche tra le particelle, l'aggregazione di materia.
A differenza degli asteroidi, che sono detriti freddi e privi di qualsiasi attivita' interna, un pianeta deve aver avuto almeno nel passato, un nucleo fluido che ne ha differenziato l'interno. In questo modo, gli elementi piu' pesanti tendono ad "affondare" verso il centro mentre quelli piu' leggeri a salire in superficie. In accordo con questa teoria, i pianeti devono avere un nucleo roccioso e/o metallico al loro interno. A seconda della distanza dalla stella intorno alla quale si sono formati, possono aver mantenuto uno spesso strato di idrogeno ed elio primordiali. Nel caso del sistema solare ci sono due famiglie di pianeti: i pianeti interni che hanno superfici solide, come la terra e Marte ed i pianeti esterni che principalmente sono composti di liquidi e gas come Giove e Saturno.
Pianeti massivi come Giove si stanno ancora contraendo ed emettono luce infrarossa.
Per ironia della sorte, il primo sistema planetario ad essere rilevato oltre al nostro, ruota intorno ad una stella a neutroni, il resto collassato del nucleo di una supernova. Somigliante ad i pianeti interni del sistema solare, in termini di dimensioni ed orbite, questi tre pianeti si sono formati probabilmente dopo l'esplosione della stella. Probabilmente da un disco di gas e polveri che si e' formato dalle ceneri dell'esplosione.
Un'altro sistema extra-solare sembra sia stato avvistato recentemente intorno alla stella 51 Pegasi , avrebbe la massa di Giove ma sarebbe 20 volte piu' vicino al sole della terra.
Fonte: STSci -

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30/11/95 by MF