Diversi gruppi di astronomi stanno pianificando le osservazioni che saranno effettuate da Hubble. Utilizzando l'alta risoluzione dell'HST e l'opportunità offerta dal passaggio ravvicinato della cometa Hyakutake (denominata ufficialmente c/1996 B2), sarà lo studio più dettagliato del nucleo di una cometa dai tempi dell'incontro ravvicinato tra varie sonde e la cometa Halley nel 1986.
La Hyakutake è una delle comete più attive che si trovi a passare così vicino alla Terra da oltre 400 anni, e probabilmente diverrà la più luminosa del ventennio, per gli studiosi un'opportunità da non lasciarsi sfuggire perchè probabilmente irripetibile prima dell'uscita di scena, prevista dopo il 2005, del Telescopio Spaziale.
Gli strumenti di Hubble effettueranno anche misure spettroscopiche nell'ultravioletto sulle sostanze che stanno evaporando dal nucleo della cometa, sotto l'azione del Sole.
Laprima immagine sarà presa il 26 Marzo, e, elaborazione dei dati permettendo, sarà disponibile il giorno 28.
CACCIA ALLA COMETA
Il giorno 25, si troverà a 15 milioni di chilometri dalla Terra, viaggiando alla velocità di 150.000 chilometri orari ( 45 volte più veloce di un proiettile ). La tecnica utilizzata dal Telescopio Spaziale per inquadrare la cometa ricorda quella del tiro al piattello: sarà puntato in una zona predeterminata dove l'attenderà e seguirà per il tempo necessario all'osservazione. La difficoltà nel determinare la zona da seguire, il ristretto campo inquadrato dall'HST e la velocità pari ad un secondo d'arco al secondo ( percorrerà una distanza pari a quella del diametro della luna piena in circa 40 minuti ) hanno richiesto lo sviluppo di questa tecnica particolare.
LE IMMAGINI E GLI SPETTRI
H.Weaver del "The Applied Research Corporation" guiderà il team che otterrà le immagini con la Wide Field & Planetary Camera 2 nelle ore di massimo avvicinamento alla Terra. La risoluzione che si prevede di ottenere à di 6 km. Se il nucleo ghiacciato, il cuore della cometa, à di dimensioni simili a quello della Halley,
( circa 16 chilometri per l'asse pià lungo ) Hubble riuscirà a risolverlo. Weaves spera inoltre di riuscire a distiguere nelle immagini, i getti di polvere e materia espulsi dalla cometa.
Il team otterrà spettri nell'ultravioletto della chioma della cometa utilizzando sia lo spettrografo per oggetti deboli FOS, sia lo spettrografo ad alta risoluzione GHRS. La funzione di questi strumenti à quello di separare la luce ( in questo caso quella ultravioletta proveniente dalla cometa ) alle varie lunghezze d'onda. Questi spettri avranno una sensibilità 10 volte superiore
a quelli ottenuti fino ad oggi, e si spera riescano a rivelare la presenza di molecole fino ad oggi sfuggite ad ogni tentativo di rilevamento.
IL CAMPO MAGNETICO
Il 2 Aprile, mentre la Hyakutake si allontanerà dalla Terra proseguendo il viaggio verso il Sole, J.Brandt ed altri, della Colorado University, utilizzeranno la WF&PC2 per osservare le regioni prossime al nucleo per rilevare la forma del flusso di plasma e presumibilmente del campo magnetico.
L'emissione di plasma ( gas ) che circonda la cometa, specie nelle regioni più vicine al nucleo sarà sondata da Hubble che ne fornirà la visione più dettagliata dopo quella della Halley ( missioni Giotto europea, Suiseie Sakigake giapponesi e Vega I&II sovietiche ) e della Gioacobni-Zinner ( missione ICE americana ) nell'85-86.
ACQUA NELLA COMETA
Il 3 e 4 Aprile, un gruppo guidato da M.Combi ricercatore della Michigan University utilizzerà tre strumenti di Hubble congiuntamente ad osservatori terrestri per ottenere misure simultanee sulla presenza di idrogeno (H), ossidrile (OH), ossigeno (O) nella chioma. Sono i componenti più abbondanti, prodotti dall'interazione tra le molecole d'acqua evaporate dalla superficie e la radiazione ultravioletta proveniente dal Sole.
La più importante delle misurazioni sarà quella relativa alla velocità di espansione degli atomi di idrogeno, che sarà effettuata con il GHRS, utilizzando il principio Doppler ( lo stesso utilizzato per il controllo della velocità delle automobili ). Anche la WF&PC2 riprenderà delle immagini della chioma di idrogeno mediante appositi filtri.
La FOS, sarà utilizzata per la rilevazione dell'ossidrile, mentre le osservazioni a terra misureranno l'emissione nella luce rossa
dell'idrogeno e l'ossigeno.
IL MISTERO DEL CARBONIO BIATOMICO
Un altro programma di osservazioni, guidato da M.A'Hearn dell'Università del Maryland, traccerà l'emissione delle molecole del carbonio biatomico ( C2 ). Questa emissione, sebbene sia una delle più forti provenienti da un nucleo cometario, rimane un mistero. Il carbonio biatomico probabilmente non è presente nella cometa ma viene prodotto dalla disgregazione di una serie di molecole più complesse nel nucleo.
Dall'osservazione simultanea nell'ultravioletto e nel visibile, gli astronomi sperano di trovare il punto di origine di questa importante molecola.
Fonte: NASA, STSci.