
Soprannominati "noduli cometari" a causa della forma che ricorda quella delle comete, sono stati osservati da C.R.O'Dell dello STSci e dal neo-laureato K.P.Handron della Rice University di Houston durante una ripresa, effettuata con la Wide Field & Planetary Camera 2 della Nebulosa ad elica ( Helix nebula ), un anello di gas incandescenti espulsi dalla superficie di una stella simile al Sole che si trova a 450 anni luce di distanza nella costellazione dell'Acquario, la piu' vicina nebulosa planetaria alla Terra, tanto che ha una dimensione angolare pari a meta' di quella della luna.
I noduli cometari meglio osservabili si trovano verso il limite esterno dell'anello, ad una distanza di mille miliardi di chilometri dalla stella centrale. Le code, simili a quelle delle comete, si estendono per 1.600 miliardi di chilometri ( una distanza pari a 1.000 volte quella che separe la Terra dal Sole ) verso l'interno, formando una sorta di raggi intorno alla stella come quelli di una ruota. Le osservazioni effettuate in precedenza, avevano gia' rilevato l'esistenza di simili formazioni, anche se non così numerose intorno ad una singola stella, le osservazioni di Hubble hanno rilevato la presenza di una popolazione di oggetti molto piu' piccoli.
La spiegazione più plausibile sull'origine di questi oggetti è che si siano formati durante gli ultimi anni della vita della stella, quando vengono espulsi nello spazio grandi quantità di materia.
La formazione della "nebulosa planetaria" avviene verso la fine di questo processo, nella fase in cui un guscio di gas espulso dalla stella, viene in collisione con i gas più lenti eiettati migliaia di anni prima.
La collisione di gas caldi e rarefatti con quelli freddi e densi, forma una concentrazione instabile dove i due gas si miscelano e frammentano la nube originaria. Questo processo, chiamato "instabilita' di Rayleigh-Taylor", frammenta le nubi in formazioni piu' piccole e dense simili a gocce di vernice gocciolanti.
Le teorie prevedono che i noduli si espandano e disperdono nello spazio in poche centinaia di migliaia di anni. Le particelle di polveri all'interno di ogni bolla, potrebbero nel frattempo collidere e aggregarsi formando nel tempo oggetti di tipo planetario simili allo sterile e ghiacciato Plutone ma di dimensioni terrestri.
Questi oggetto, si allontanerebbero dalla stella nativa e si perderebbero nello spazio interstellare.
Se questo fenomeno fosse comune alla maggior parte delle stelle, la nostra galassia potrebbe essere piena di miliardi di miliardi di oggetti di questo tipo, conclude O'Dell.
"Le nebulose planetarie si sono formate per miliardi di anni nella nostra galassia ed ogni anni circa se ne forma una nuova da una stella simile al Sole", la presenza di questi corpi potrebbe quindi contribuire a formare una frazione ( meno del 10 per cento ) della massa mancante della nostra galassia, semplicemente a causa dell'abbondanza di questi corpi intorno a questo tipo di stelle.
Le osservazioni sono state fatte anche per scoprire se questi oggetti potrebbero essere delle comete, espulse dal "serbatoio naturale" dall'esplosione della stella, che avrebbe portato all'evaporazione dei ghiacci del nucleo.
I noduli hanno la forma giusta e la distanza a cui si trovano dalla stella è tale che, potrebbero in effetti formare quella "casa delle comete" da tempo cercata e simile all'ipotizzata Nube di Oort che circonderebbe il sistema solare. Però ogni "nucleo" di questi noduli ha una dimensione pari al doppio di quella del sistema solare, una dimensione eccessiva se rapportata alle normali dimensioni delle chiome che circondano le comete, per come le conosciamo.
Il Telescopio Spaziale verrà utilizzato per la ricerca di nebulose planetarie più lontane che mostrino caratteristiche simili. O'Dell stesso, spera di poter tornare ad ossera la Nebulosa ad elica tra pochi anni, così da ottenere nuove immagini che potrebbero rivelare l'evoluzione di questi noduli.
Immagine in formato GIF (228kb)
Immagine in formato JPEG (56kb)
Dettaglio in formato GIF (111kb)
Dettaglio in formato JPEG (66kb)
Per breve tempo saranno disponibili le immagini ad alta risoluzione (300dpi JPEG):
Immagine a colori JPEG (559kb)
Dettaglio a colori JPEG (613kb)
Immagine in B/N JPEG (537kb)
Dettaglio in B/N JPEG (670kb)
Panoramica della Nebulosa ed indicazione della regione osservata da Hubble in formato JPEG ( 66kb )
Panoramica della Nebulosa ed indicazione della regione osservata da Hubble in formato GIF ( 111kb )
Animazione della formazione di una nebulosa planetaria in formato MPEG ( 1,2 Mb ).
Precedenti osservazioni correlate effettuate dallo Space Telescope:

14/04/96 by MF