Di fatto non sappiamo se, per una stella, avere una decina di pianeti sia la norma oppure no. Forse quello del Sole è un sistema molto ricco; forse è un stato costruito in "economia". Non sappiamo neanche se la distribuzione delle distanze, delle densità e delle masse sia una regola o un'eccezione.
Cerchiamo di dare comunque una descrizione ordinata del nostro sistema solare.
Un altro dato significativo è che l'abbondanza di certi elementi nelle atmosfere dei pianeti giganti e nelle meteoriti è più vicina a quella che si misura nel mezzo interstellare che non a quella attuale del Sole. Ciò significa che i pianeti si sono condensati nello stesso materiale da cui è nato il Sole e contemporaneamente ad esso, non da materia già trasformata dai processi nucleari che avvengono dentro la nostra stella. I pianeti sono fratelli e non figli del Sole.
I pianeti giganti (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) si trovano a grande distanza dal Sole, sono corpi di taglia notevole ma di bassa denistà, costituiti soprattutto di idrogeno ed elio. Non hanno una superficie solida, ma un'atmosfera molto estesa che in profondità sviluppa formidabili pressioni. Probabilmente al centro v'è un piccolo nucleo roccioso. Sono accompagnati da molti satelliti e tutti sono circondati da un istsema di anelli, alcuni molto tenui.
Resta fuori da questa classificazione il solo Plutone, che è il pianeta più lontano dal Sole, piccolo e poco denso, con parametri orbitali anomali. Si pensa che Plutone debba aver avuto un'origine diversa da quella dei pianeti "regolari".
Le differenze tra i pianeti terrestri e giganti gassosi possono trovare una spiegazione nel fatto che nella nebulosa protoplanetaria (la nube di materia che circondava il Sole e da cui si formarono i pianeti) la temperatura era maggiore vicino al Sole e dunque era possibile la condensazione degli elementi poco volatili(in genere i più pesanti), mentre gli altri erano spinti verso l'esterno dalla radiazione solare.
Anche la distribuzione delle distanze mostra una certa regolarità: ciascun pianeta si trova grosso modo ad una distanza doppia di quello che lo precede. Al contrario, i campi magnetici non si possono inquadrare in un unico schema: sono presenti nei pianeti giganti, ma non sempre nei terrestri.
Tra le orbite di Marte e di Giove v'è una regione ove si addensano migliaia di asteroidi o pianetini. Il più grande di questi è Cerere, con un diametro di un migliaio di km. Gli altri asteroidi sono molto più piccoli, cosicchè tutti insieme a malapena hanno una massa doppia di quella di Cerere.
Mediamente più piccoli degli asteroidi sono i nuclei di comete che popolano la parte più esterna del Sistema Solare, in quella che è stata definita Nube di Oort. I nuclei, di norma, sono massi ghiacciati e quiescenti. Quando una perturbazione gravitazionale di una stella di passaggio li strappa alla Nube di Oort e li lancia verso l'interno del sistema, il calore del Sole fa sublimare i ghiacci che li ricoprono; il gas e le polveri che si liberano creano gli effetti spettacolari delle code delle comete.
Buon viaggio!
È anche possibile consultare le pagine della The Planetary Society, un'associazione con oltre 100.000 iscritti in ben 100 paesi del mondo, che incoraggia lo studio e l'esplorazione del Sistema Solare.