m31.gif M 31

Galassia a spirale M31 (NGC 224), tipo Sb, in Andromeda

Galassia Andromeda

Ascensione Retta 00h 42.7m
Declinazione +41° 16´
Distanza 2.200.000 al
Magnitudine
Visuale
4.8
Dimensioni
Apparenti
178´

M31 è la famosa galassia Andromeda, la galassia più grande a noi vicina che forma il Gruppo Locale di galassia insieme alle sue compagne (including M32 ed M110, due luminose galassie ellittiche nane), la nostra Via Lattea e le sue compagne, M33 ed altre.

Visibile ad occhio nudo sotto cieli moderatamente bui, questo oggetto era noto come la "piccola nube" all'astronomo persiano Al-Sufi, che l'osservò nel 905 dC (descrivendola nel 964 dC nel suo Libro delle stelle fisse). Charles Messier Charles Messier era evidentemente inconsapevole di questo primo rapporto e ascrisse la sua scoperta a Simon Marius, il primo a darne una descrizione con l'osservazione telescopica nel 1612. Per lungo tempo si credette che la "Grande nebulosa Andromeda" fosse una delle nebulose più vicine (William Herschel riteneva, ovviamente sbagliando, che la sua distanza "non supera 2.000 volte la distanza di Sirio" (17.000 anni luce).

Fu William Huggins, il pioniere della spettroscopia, che notò la differenza tra le linee spettrali delle nebulose gassose e queste "nebulae" dallo spettro continuo, che sappiamo oggi essere galassie.

Nel 1912, V.M. Slipher del Lowell Observatory misurò la velocità radiale della "nebulosa" Andromeda e rilevò la più alta velocità mai misurata: circa 300 km/sec in avvicinamento (il valore più preciso è di 266 km/sec, secondo Burnham). Già questo porterebbe alla natura extra-galattica di questo oggetto.

Nel 1923, Edwin Hubble scoprì la prima variabile Cefeide nella galassia Andromeda e stabilì così la distanza intergalattica e la vera natura di M31 come galassia. Non essendo a conoscenza dell'esistenza di due classi di Cefeidi, la distanza risultò così incorretta di un fattore superiore a due. Questo non venne scoperto fino al 1953, quando fu completato il telescopio di 5 metri a Palomar e si iniziarono nuove osservazioni.

Oggi la galassia Andromeda è sicuramente la galassia "esterna" più studiata. Il particolare interesse risiede nel fatto che ci permette di studiare tutte le caratteristiche di una galassia dall'esterno, caratteristiche che ritroviamo nella Via Lattea ma che non possiamo osservare poiché la maggior parte della nostra Galassia è nascosta dalla polvere interstellare. Sono quindi in corso studi continui della struttura a spirale, degli ammassi aperti e globulari, della materia interstellare, delle nebulose planetarie, dei resti di supernova (vedi l'articolo di Jeff Kanipe in Astronomy, Novembre 1995, p. 46), del nucleo galattico, galassie compagne ed altro.

Alcune delle caratteristiche menzionate in precedenza sono interessanti anche per gli astrofili. Persino Charles Messier trovò le due compagne più luminose, M32 ed M110, visibili con un binocolo ed interessanti con piccoli telescopi.

Il più luminoso degli oltre 300 ammassi globulari della galassia Andromeda M31, G1, è anche il più luminoso ammasso nel Gruppo Locale di galassie. Supera per luminosità persino il più luminoso della Via Lattea, Omega Centauri e, in condizioni favorevoli, può essere osservato dagli astrofili meglio equipaggiati con strumentazioni superiori a 25 cm di apertura. (consulta l'articolo di Leos Ondra in Sky & Telescope, Novembre 1995, p. 68-69). L'Hubble Space Telescope è stato utilizzato per l'osservazione dell'ammasso globulare G1 a metà del 1994 (studi pubblicati nell'aprile 1996).

Niente di meglio per l'astrofotografo, che può registrare sulla pellicola la fievole luce dei dettagli dei bracci della spirale, come nella nostra immagine: gli astrofili possono ottenere delle fotografie esaltanti anche con gli strumenti più modesti, da esposizioni a largo campo a dettagliati primi piani. In fotografia inoltre, l'equipaggiamento paga come dimostra la nostra immagine che è stata scattata dall'astrofilo texano Jason Ware con un rifrattore di 15 cm.

La stella più luminosa in M31 ha un proprio numero NGC: NGC 206, perché William Herschel l'aveva messa nel suo catalogo come H V.36. E' la macchiolina luminosa in alto a sinistra nella nostra fotografia, proprio sotto una cospicua nebulosa oscura (molto più rilevante nella fotografia più grande).

Stime accurate del suo diametro angolare, effettuate dall'astronomo francese Robert Jonckhere nel 1952-1953 con un binocolo da 5 cm rivelano un'estensione di 5,2 volte 1,1 gradi (reportata da Mallas), corrispondenti ad un diametro del disco di circa 200.000 anni luce alla distanza di 2,2-2,4 milioni di anni luce, questa galassia ha una dimensione quasi doppia a quella della Via Lattea ! La sua massa è stimata da 300 a 400 miliardi di volte quella del Sole. Comparandola alle ultime stime della nostra galassia, è un valore considerevolmente inferiore, ciò significa che la Via Lattea è molto più densa di M31.

L'Hubble Space Telescope ha rivelato che M31 ha un doppio nucleo, probabilmente per aver "fagocitato" una galassia più piccola introdottasi all'interno del nucleo originario. Questo secondo nucleo potrebbe quindi essere ciò che resta di un possibile incontro violento nelle prima fase della storia del Gruppo Locale.

Sino ad oggi, è stata registrata solo una supernova nella galassia Andromeda, la Supernova 1885, designata anche S Andromedae. Fu la prima supernova ad eseere scoperta esternamente alla Via Lattea, il 20 agosto 1885 da Ernst Hartwig (1851-1923) al Dorpat Observatory in Estonia. Raggiunse la sesta magnitudine tra il 17 ed il 20 agosto e fu vista indipendentemente da diversi osservatori. Solo Hartwig però ne comprese la natura. Calò alla magnitudine 16 nel febbraio 1890.

  • Immagini di M31 dall'Isaac Newton telescope, elaborate da David Malin
  • Altre immagini di M31
  • Immagini amatoriali di M31
  • Osservazione di M31 nella radiazione X del Rosat

    Animazione sulla struttura di M31


    Hartmut Frommert (spider@seds.org)
    Edizione italiana a cura di Mario Farina (Mario.F@mclink.it)

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